Con l’inaugurazione nel 1980, a Genova, dell’Archivio Storico Ansaldo (trasformato, nel corso del 2000, nell’attuale Fondazione Ansaldo), per la prima volta in Italia si registra il caso di un’impresa industriale, l’Ansaldo, che si impegna nella salvaguardia della propria documentazione non più utile ai fini produttivi. Documenti da non conservare neppure per obblighi legali, contrattuali o fiscali, ma che oggi riconosciamo importanti ai fini dell’analisi economica, storica e sociale, vengono custoditi, inventariati e messi a disposizione della comunità scientifica. Si tratta di un’esperienza archivistica particolarmente originale anche perché non si è limitata alla più tradizionale documentazione cartacea e fotografica ma ha incluso, da subito, nuove tipologie documentarie come i materiali cinematografici e audiovisivi prodotti nel tempo dalle imprese per illustrare o promuovere la propria attività. Si tratta di fonti documentarie che necessitano di uno specifico strumento organizzativo per le particolari modalità di conservazione e di gestione di cui abbisognano. Di qui l’istituzione della Cineteca con il compito di tutelare e valorizzare i documenti filmici e audiovisivi concernenti il mondo dell’impresa e del lavoro. Dal1987, con una convenzione tra Ansaldo SpA, Regione Liguria e Università di Genova, la Cineteca è altresì impegnata nell’acquisizione, nella salvaguardia e nella promozione dei film e degli audiovisivi concernenti Genova e la Liguria. Collocata presso la sede della Fondazione Ansaldo di Villa Cattaneo dell’Olmo, la Cineteca dispone di avanzate attrezzature e strumentazioni tra le quali: La Cineteca, a tutt’oggi, ha raccolto un patrimonio documentario di 5299 pezzi (3805 pellicole, 1457 videocassette originali e 37 nastri da un pollice) che parte dai primissimi anni del Novecento e che testimonia sia l’attività di importanti gruppi imprenditoriali italiani, sia i più diversi aspetti della vita economica, sociale e culturale locale; un patrimonio, reso sempre più ampio e ricco da continue acquisizioni e donazioni, che richiama il continuativo interesse di un’utenza più composita rispetto a quella di un normale archivio perché costituita, oltre che da ricercatori scientifici, anche da cineasti, operatori culturali, enti pubblici, le più diverse istituzioni, network televisivi, docenti e studenti di ogni ordine e grado, singoli cittadini. La Cineteca, oggi, mette a disposizione della collettività 1457 videocassette originali e, su supporto digitale, 2998 pellicole, ripartite in 58 tra fondi e raccolte. Fuori dall’ambito strettamente economico-lavorativo troviamo cinegiornali, film promozionali, produzioni amatoriali e documenti di attualità sulla trasformazione urbanistica del territorio, il turismo e il tempo libero, la cultura o eventi - come l’emigrazione, la guerra o le più diverse manifestazioni politiche e sindacali - che hanno segnato la storia del nostro Paese. Delle 325 unità archivistiche rese oggi disponibili ricordiamo il fondo Castellani – Setti (le città di Genova e New York, 1929 – 1936), il fondo Cavo (soprattutto vita artigiana e dopoguerra in Liguria e Piemonte, 1920 – 1970), il fondo Mazzoli (documentari riguardanti diversi aspetti sociali, urbanistici e lavorativi di Genova, 1964 – 1968), il fondo Padovano (eventi culturali, sportivi, politici in Liguria e in Piemonte, 1925 ca. 1981), il fondo Pattini (eventi diversi a Genova, Milano e Venezia e film di Charles Urban, 1908 – 1960 ca.), il fondo Bergami-Bartolozzi (documentari e propaganda politica in Italia e nel mondo, 1925 – 1984). |
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